Storia del Comune

Preistoria ed archeologia - Le prime notizie storiche - San Marzano come entità amministrativa e territoriale

Preistoria ed archeologia

I più antichi reperti attestanti la presenza di insediamenti romani nella valle del Sarno sono stati rinvenuti sinora a Nocera, Sarno ed Angri e risalgono al Neolitico Medio (IV millennio a. C.).

I rinvenimenti archeologici che, invece, caratterizzano il territorio di S. Marzano, come pure quelli di S. Valentino, Pagani, Poggiomarino e Striano, sono ascrivibili all'Età del Ferro, un periodo compreso tra il IX ed il VI secolo a. C., durante il quale la valle fu abitata dai Sarrasti, un popolo di stirpe pelasgica proveniente dal Peloponneso, che i colonizzatori greci chiamarono Opici, cioè "agricoltori".

Questi, a testimonianza della loro presenza nell'area, hanno lasciato estese necropoli, caratterizzate da un particolare tipo di sepoltura, detta tomba a fossa, consistente in uno scavo poco profondo, rivestito internamente di ciottoli, in cui il defunto, recante addosso il corredo funerario personale, veniva deposto in posizione supina e con la testa rivolta ad est. 
Tutt'intorno venivano poi sistemati dei vasi che, procedendo dal IX al VI secolo, diventarono via via più sofisticati, nella fattura e nelle decorazioni, a testimonianza dell'insorgere di rapporti tra la popolazione locale ed i colonizzatori greci di Pithecusa (Ischia) e, quindi, dell'influenza culturale esercitata da una civiltà più evoluta.
La nascita dei primi nuclei urbani dell'antica Nuceria, di Pompei e di Stabia, avvenuta nella seconda metà del VI secolo a. C., esercitò un'attrazione così forte sugli abitanti della valle che, per tutto il VI secolo, si verificò un vero e proprio processo di inurbazione, che portò allo spopolamento dei preesistenti villaggi, con la conseguenza che il territorio sarnese-nocerino, durante tutto il periodo sannitico e romano e fino al periodo medievale, fu caratterizzato da grandi appezzamenti di terreni coltivati e da poche ville rustiche, sparse qua e là.

La distruzione di Nocera (rimasta l'unica città dell'Agro dopo l'eruzione del 79 d. C.) da parte dei longobardi, nel 603 d. C., fu la causa di un processo inverso a quello che si era verificato 12 secoli prima e, cioè, la popolazione abandonò la città e si sparse nella valle, fondando una serie di villaggi, che, successivamente, rappresentarono il primo nucleo delle attuali cittadine, fra cui San Marzano. 



Le prime notizie storiche 

La notizia dell'invasione dell'agro nocerino da parte dei longobardi ci viene fornita da una lettera che Papa Gregorio Magno scrisse, nel 601, ad Agapito, con la quale il Pontefice affidava all'Abate del Monastero di S. Giorgio di Orvieto e di Sorrento, la cura dei resti del monastero benedettino di S. Marzano, distrutto appunto dai Longobardi.

Altri documenti scritti, che attestano l'esistenza di un villaggio chiamato San Marzano si trovano, a partire dall'anno 963, sia nell'archivio delle pergamene longobarde dell'Abazia della Trinità di Cava dei Tirreni sia in quello dell'Abazia di Montevergine. 



San Marzano come entità amministrativa e territoriale 

A partire dalla prima metà del 1500, pur essendo, secondo le leggi ed il costume dell'epoca, un feudo, concesso dai Re di Napoli a famiglie nobili della Corte (come i Filangieri, in epoca sveva, o gli Albertini, in epoca borbonica), il villaggio di San Marzano assunse la connotazione di comunità auto-amministrata o, come si diceva a quel tempo, di Università, retta da un Sindaco e da tre Eletti, che venivano nominati da un'assemblea popolare, detta Parlamento, che si riuniva, annualmente, alla fine di agosto, nel supportico della Chiesa di San Biagio.
Questo tipo di ordinamento politico-amministrativo durò circa tre secoli e, cioè, fino alla conquista del Regno di Napoli da parte dei francesi, quando furono aboliti i feudi e gli antichi regimenti municipali.
Fu così che, in analogia alla riforma dello Stato voluta in Francia da Napoleone, le antiche Università, in esecuzione della Legge 18 ottobre 1806 n.211 di Giuseppe Bonaparte, Re di Napoli, diventarono Comuni.

Nato il Comune di San Marzano, bisognò poi attendere 56 anni, prima che esso assumesse la denominazione attuale di San Marzano sul Sarno, cosa che avvenne con Regio Decreto 23 ottobre 1862 n.935 di Vittorio Emanuele II, Re d'Italia.